sabato 15 maggio 2010

Per Claire


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Non ho foto da pubblicare, stavolta, e in più scrivo in italiano. Claire, intendo Claire Blanche-Benveniste, è scomparsa due settimane fa, dopo una lunga e terribile malattia, a Aix-en-Provence, la sua città (che divideva questo ruolo con Parigi). Non ho, purtroppo, nessuna sua fotografia. Inoltre, non le piaceva che si scrivesse tutti in inglese, e si è battuta finché ha potuto perché in Europa si ristabilisse la circolazione di lingue (ciascuno la sua, qualcosa sarebbe passato) che vigeva all'epoca dell'Impero Romano.

Ma Claire non ci manca solamente per questa idea, che aveva genialmente materializzato nel progetto EuRom4. Ci manca anche perché era una linguista penetrante e geniale, una donna lucida, intelligente, preparatissima e sensibile: curiosa del mondo, partecipe dei destini della gente, attaccata alla tradizione ebraica alla quale apparteneva in modo vivo e energico, appassionata d'arte (era stata moglie di un pittore notevolissimo), amante dell'Italia, e ancor più di alcuni italiani e italiane che le erano prossimi e le somigliavano. Inoltre, pur essendo una donna audace per coraggio intellettuale e civile, era una persona riservatissima e affettuosa.

La ricordo a chi l'ha conosciuta: conoscerla senza volerle bene era -- credo -- impossibile.